regale agg. [dal lat. regalis, der. di rex regis «re2»]. – 1. Da re, degno di un re o di una regina, e, per estens., magnifico, imponente, grandioso
Così titola Repubblica
LONDRA – È controversa e già desta polemiche la decisione di re Carlo III di nominare, discretamente, un medico omeopata a capo dello staff di dottori della Royal Family. Il professionista in questione si chiama Michael Dixon, è un grande amico del monarca 75enne e da decenni promuove cure inspirate all’omeopatia.
Il Guardian rincara la dose e definisce inappropriato questo incarico.
Eppure la famiglia reale britannica ha sempre avuto nello staff medico un medico omeopatico e la Regina Elisabetta si è sempre curata con omeopatia arrivando in salute alla considerevole età di 96 anni. Ovunque andasse Sua Maestà, era accompagnata da una piccola trousse di farmaci omeopatici e, anche se i medici si prendono ben guardia di ammetterlo, è grazie ai suoi farmaci omeopatici se lei raramente aveva un raffreddore o qualsiasi altro tipo di disturbo. Anche la defunta regina madre era appassionata di omeopatia e il fatto che sia morta all’età di 101 anni le rende merito per questa scelta. L’omeopatia pare aver funzionato molto bene per due generazioni.
Re Carlo III vuole avere le stesse opportunità
Anche Re Carlo vuole avere questa opportunità e pertanto, nonostante il polverone suscitato ha confermato il suo amico medico che lo segue sempre in tutti i suoi viaggi. Aveva già suscitato polemiche in Gran Bretagna nel 2019 la decisione del principe Carlo di patrocinare il Foh (Faculty of Homeopathy) un organismo professionale britannico che regola e promuove l’omeopatia.
In due articoli mi ero già occupato di questo suo interesse e appoggio alle medicine non convenzionali: in OMEOPATIA medicina d’élite e God save the Queen and the Homeopathy.
Resta amaro vedere che di omeopatia si parla ancora solo per denigrarla quando qualche esponente di potere non perfettamente allineato con il pensiero unico in medicina sottolinea l’importanza di utilizzare le medicine non convenzionali per affrontare i grandi temi della salute mondiale oltrechè quelli propri.
W.H.O.
Il WHO Word Health Organization pur proponendo sulla carta il modello One Health, ossia un modello sanitario olistico basato sull’integrazione di discipline diverse che si basa sul riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legate indissolubilmente, in realtà sta gestendo questo tema dell’unicità della salute più come un modello unico della gestione terapeutica di qualsiasi tema sanitario ma dal punto di vista delle grandi multinazionali del farmaco che fanno terra bruciata e non accettano nessun concorrente. Più che di “Una Salute” si può parlare di “Salute Unica” gestita da loro e basta!!