Gli algoritmi della IA (Intelligenza Artificiale) sono addestrati contro la medicina omeopatica.

partigiani contro la dittatura
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Nonostante le evidenze scientifiche la IA è addestrata contro la medicina omeopatica che invece è sempre più apprezzata nel mondo reale umano, veterinario e agricolo.

Ho deciso di scendere dalla montagna.

Dal 2020 non ho più espresso il mio pensiero perchè sono salito con i partigiani contrari alla dittatura che ci ha vessato con false informazioni, imposizioni antidemocratiche e che ha lasciando morire migliaia di persone negando loro le terapie efficaci. Recentemente il BMJ British Medical Journal ha confermato infatti che la terapia del Dott Giuseppe De Donno del plasma iperimmune è efficace e sicura ma un rimedio a basso costo, quindi poco remunerativo a livello di business farmaceutico nella cura dei casi SarsCOV2. Le terapie a base di antiinfiammatori tanto ostacolate nel periodo prevaccino oggi sono riconosciute valide anche dai più ostici sostenitore della “tachipirina e vigile attesa”.

NON GIOCO PIU’

Inialmente il titolo doveva essere NON GIOCO PIU’ perchè quando ti accorgi che il gioco è truccato, che il banco vince sempre e non c’è alcun equilibrio nelle forze in campo, se non sei tonto o pagato per farlo, l’unica risposta naturale è questa.

Invece, sceso a valle, ho cambiato idea. Vale sempre la pena combattere per la verità soprattutto dopo avere passato una vita a nuotare controcorrente come un salmone.

Indagine internazionale Toluna Harris Interactive su un campione di 14.340 persone

Lo spunto per un nuovo articolo mi è venuto a seguito di un’indagine internazionale condotta negli ultimi 18 mesi da Toluna Harris Interactive per Boiron su un campione di 14.340 persone intervistate in 14 paesi (Francia, Spagna, Italia, Germania, Stati Uniti, Canada, Colombia, Bulgaria, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e India), che ha misurato la percezione e l’utilizzo dell’omeopatia nel mondo.

L’utilizzo dell’omeopatia nel mondo

L’omeopatia è una terapia conosciuta e riconosciuta in tutto il mondo. Nei 14 paesi in cui è stata condotta l’indagine, il 57% delle persone afferma di aver utilizzato l’omeopatia nel corso della propria vita e il 55% prevede di farne uso in futuro, perché ritiene i medicinali omeopatici privi di effetti collaterali.

8 utilizzatori su 10 si dichiarano soddisfatti

L’indagine ha evidenziato una significativa soddisfazione da parte di coloro che utilizzano l’omeopatia: la percentuale media è pari all’82%, con dati relativi ai singoli paesi che non scendono mai sotto il 75% (ad eccezione del Canada). In Europa, nella maggior parte dei paesi coinvolti nell’indagine, più di 8 persone su 10 si dichiarano soddisfatte dei medicinali omeopatici. È il caso della Repubblica Ceca (81%), della Spagna (84%), dell’Italia (81%) e dell’Ungheria (82%). Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, la percentuale è molto alta negli Usa e in Colombia, dove 9 persone su 10 si dichiarano soddisfatte dell’omeopatia. In India, la percentuale di soddisfazione raggiunge addirittura il 95%.

Il futuro dell’omeopatia

Dall’indagine emerge la volontà di utilizzare l’omeopatia in futuro, in un’ottica di continuità rispetto all’uso che ne viene fatto oggi. Più di 1 persona su 2 pensa di ricorrere ai medicinali omeopatici in futuro e, tra coloro che già la utilizzano, la percentuale è pari al 75%. Un dato che rivela un elevato livello di fidelizzazione e fiducia nella terapia. Francia, India e Colombia si collocano tra i paesi che hanno registrato le percentuali più elevate.

1st INTERNATIONAL CONFERENCE FOR HOMEOPATHY IN AGRICULTURE AND THE ENVIRONMENT

Negli ultimi anni anche la ricerca scientifica ha fatto passi da gigante in campo omeopatico e la documentazione a favore dell’omeopatia è ormai indiscutibile. Ormai la critica dell’effetto placebo è diventata obsoleta ed è stata sconfessata dagli innumerevoli lavori scientifici sia in campo medico che in campo veterinario e non ultimo in campo agronomico essendo nata la nuova branca della agroomeopatia. Proprio recentemente ho partecipato all’inaugurazione della prima Conferenza mondiale su questo tema (1st INTERNATIONAL CONFERENCE FOR HOMEOPATHY IN AGRICULTURE AND THE ENVIRONMENT) con la partecipazione di scienziati di tutto il mondo.

TCIH ( Traditional, Complementary and Integrative Healthcare) 2025-2034

L’OMS sta attualmente preparando la sua prossima strategia decennale su TCIH ( Traditional, Complementary and Integrative Healthcare) 2025-2034 partendo dalla sua attuale strategia di medicina tradizionale, 2014-2023. Per alimentare la prossima strategia 2025-2034 un nuovo articolo del British Medical Journal (BMJ) Global Health delinea le questioni critiche che l’OMS e i suoi Stati membri dovrebbero affrontare.

“Siamo in un momento critico con TCIH. Ha il potenziale per essere uno strumento fondamentale nella lotta contro le sfide sanitarie attuali e future. Offre anche un approccio più umano e centrato sulla persona alla medicina “, ha detto il dottor Tido von Schoen-Angerer, un pediatra e l’autore principale dell’articolo. “Mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità guarda alla sua prossima strategia, è un momento importante per valutare le lezioni del passato e applicarle al futuro”.

IA intelligenza artificiale

“Attraverso algoritmi di intelligenza artificiale è possibile analizzare l’andamento temporale di un fenomeno, anche molto complesso, andando alla ricerca di correlazioni con altri fenomeni altrettanto complessi in modo da fornire previsioni sempre più accurate della sua evoluzione e da consentirci di anticipare i tempi delle nostre decisioni e di superare molte barriere cognitive” questa è una definizione della IA.

Chatgpt

Ho fatto una serie di richieste a ChatGPT circa la medicina omeopatica e implacabilmente le risposte sono state tutte di questo tipo:

È importante chiarire che il consenso scientifico sulla medicina omeopatica è che non ha prove sostanziali di efficacia al di là dell’effetto placebo. L’omeopatia si basa sul principio di diluire le sostanze fino al punto in cui spesso non rimangono molecole della sostanza originale. La comunità scientifica ritiene generalmente che questi principi siano incoerenti con la nostra comprensione della chimica e della fisica.

Revisione scientifiche ridicole

Numerose revisioni scientifiche rigorose, comprese quelle condotte da organizzazioni come il National Health and Medical Research Council (NHMRC) in Australia e il National Institute for Health and Care Excellence (NICE) nel Regno Unito, hanno trovato poche o nessuna prova convincente a sostegno dell’efficacia dell’omeopatia per il trattamento di specifiche condizioni mediche. (QUESTI LAVORI SONO STATI AMPIAMENTI SCREDITATI NEL MONDO SCIENTIFICO PER I CONFLITTI DI INTERESSI E GLI AUTORI DEL PRIMO SONO ATTUALMENTE INQUISITI DALLA CORTE DI GIUSTIZIA AUSTRALIANA PER TRUFFA SCIENTIFICA).

Sebbene alcuni individui riportino esperienze positive con i trattamenti omeopatici, questi aneddoti non sono considerati prove affidabili a causa dell’effetto placebo, della variabilità individuale e di altri fattori. L’effetto placebo può portare le persone a percepire miglioramenti nella loro condizione anche quando il trattamento stesso non ha un effetto terapeutico diretto.

È fondamentale affrontare le decisioni sanitarie con una mentalità critica e basata sulle prove. Se si sta prendendo in considerazione una qualsiasi forma di trattamento, è consigliabile consultare un professionista sanitario qualificato che possa fornire indicazioni basate sulle migliori evidenze scientifiche disponibili. In questo modo è possibile prendere decisioni informate sulla propria salute e sul proprio benessere.

QUINDI IA è la voce del mainstream quindi pericolosa…dobbiamo fidarci?

Questa è la chiosa dell’Intelligenza artificiale su se stessa…

Ecco alcune preoccupazioni comuni associate all’IA:

  1. Autonomia e controllo: L’uso di sistemi di IA autonomi, in particolare in contesti critici come armi autonome, può sollevare preoccupazioni riguardo alla perdita di controllo umano.
  2. Bias e discriminazione: Gli algoritmi di IA possono riflettere e amplificare i pregiudizi presenti nei dati con cui vengono addestrati, portando a decisioni discriminatorie.
  3. Privacy: L’IA può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati personali, sollevando preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza dei dati.
  4. Disoccupazione tecnologica: L’automatizzazione alimentata dall’IA potrebbe portare a cambiamenti nel mercato del lavoro e causare disoccupazione in alcune industrie.
  5. Sicurezza informatica: Sistemi di IA complessi potrebbero essere vulnerabili ad attacchi informatici che potrebbero compromettere la sicurezza.

Quindi i pregiudizi presenti nei dati con cui vengono addestrati gli algoritmi, portando a decisioni discriminatorie.

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