L’apodissi di Medbunker e di Oca sapiens: il flop della comunicazione

nave asburgica affonda come la credibilità di medbunker e ocasapiens
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  apodìttico agg. [dal lat. tardo apodictĭcus, gr. ἀποδεικτικός «dimostrativo»] (pl. m. –ci). – 1. Nel linguaggio filos., che riguarda l’apodissi e partecipa quindi del suo carattere di necessità logica: 2. Con uso più recente, soprattutto nel linguaggio polit., inconfutabile, dogmatico: giudizio a., discorso a., enunciato o pronunciato in tono dogmatico, senza dimostrazione e senza sostegno di prove; anche riferito a persona che parla, giudica o argomenta in tono dogmatico, dando alle sue parole un carattere di validità assoluta.

“Qualcuno sostiene che non avrebbe senso smentire pratiche come l’omeopatia, troppo facile, nessuna difficoltà a smontare una “cura” a base di caramelle senza principio attivo. Probabilmente è così. L’argomento, ormai noto, non meriterebbe tanta insistenza e perseveranza. Ma io insisto. Perché proprio l’omeopatia, stupida, facile, mi sembra un esempio di come si possa prendere in giro la gente con piccoli trucchi, con la pubblicità e i giochi di parole. Reputo per questo l’omeopatia talmente banale come argomento che mi sembra un caso perfetto, esemplare di falsa cura spacciata per medicina. “

Questo è l’incipit di un post di Salvatore Di Grazia su Medbunker il suo sito antibufale che della guerra all’omeopatia ha fatto una missione. Ormai il dott Di Grazia dimostra di non poterne più fare a meno. Per lui è diventata una dipendenza e un motivo di esistenza. L’aspetto patologico dell’OMEOFOBIA porta a ripetere in modo iterativo ed apodittico lo stesso ritornello.

Il post è stato pubblicato in risposta al mio articolo di omeoblog.it del 28 agosto 2019 dal titolo La strategia HOMEOKILLER ovvero come la plutocrazia vuole distruggere l’Omeopatia che viene definito intricato, complicato e preoccupante e il mio pensiero molto ingarbugliato, psicotico, violento.

La prolissità delle sue esternazioni e la totale mancanza di seri argomenti di critica, se non le solite banalità ormai improponibili, mi hanno fatto capire che i contenuti del mio articolo lo avevano colpito a fondo, irritato e fatto reagire con forte rancore e rabbia malcelata. Probabilmente, come si usa dire, avevo toccato un “nervo scoperto”. Probabilmete le miei ipotesi non erano così lontano dalla realtà. Senza mai citarmi direttamente, senza avere il coraggio di scrivere il mio nome, mi ha colorato con aggettivi di ogni genere. Prima mi ha definito rabbioso, con la bava alla bocca, nervoso, violento, aggressivo, poi, con improvvisa incoerenza, tranquillo, rilassato ecc.

Poi, dopo una personalissima esegesi dell’articolo, chiosa: “Però il triste sfogo dell’omeopata è da rendere pubblico. Almeno per far capire chi è un omeopata, che argomenti usa, di cosa parla e come si spiega il crollo di successo della sua medicina immaginaria.”

E ancora

“Usiamo questo poco elegante sfogo dell’omeopata come caso da manuale. L’articolo infatti è di una contorsione mentale e di un complottismo senza fine, estremo, leggerlo è inquietante ma anche noiosissimo talmente è banale e a circa tre quarti ho interrotto, troppo scontato.”

“Questo equilibrato omeopata (ora sono tornato equilibrato) dice che c’è tutto un sistema creato ad arte, organizzato per distruggere l’omeopatia perché questa farebbe risparmiare i pazienti e perdere le case farmaceutiche, troppo rischiosa. Il lieto (qui dimostra un possesso magistrale dell’uso degli aggettivi) collega poi conclude con una domanda classica:

“Domanda: SE L’OMEOPATIA fosse una bufala, un raggiro ed fosse ormai sulla via del declino e sempre meno gente si curasse con i farmaci omeopatici, come sostiene questa campagna diffamatoria, perchè investire tutte queste risorse e capitali per distruggerla se è già moribonda?”

La mia domanda suscita nel dott Di Grazia la seguente risposta:

Ragionando così io potrei sostenere: “se gli omeopati dicono che l’omeopatia è un continuo successo sempre più usato, perché il collega sostiene che i poteri forti la stanno mettendo in crisi?”. Livello seconda elementare dicevo. Siamo lì.

Mi viene il dubbio che non abbia capito il senso dell’articolo. Forse perchè annoiandosi troppo presto a tre quarti dell’articolo ha smesso di leggere? Mah? L’omeofobia talvolta rende incerti e confusi.

Ed ecco la rivelazione apodittica del famoso scientista:

L’omeopatia è criticata, è definita una bufala semplicemente perché è vero.

Niente altro: è una bufala, pericolosa e irrispettosa per le persone.

Che dire, forse la totale mancanza di argomentazioni fa scivolare sui vetri anche i più bravi. Con 6554 lavori scientifici favorevoli all’omeopatia pubblicati su Medline è difficile dimostrare che l’omeopatia sia una bufala.

Il dott Di Grazia poi, sempre citando il mio post, afferma: “E pensate, questo sistema sarebbe organizzato dalle aziende farmaceutiche che pagano i congressi, le riviste, le ricerche e i medici ma il nostro amico dimentica che anche l’omeopatia è prodotta da aziende farmaceutiche, che pagano i congressi, le riviste, le ricerche e gli omeopati.

Sono appena tornato dal 74° CONGRESSO MONDIALE della LMHI Liga Medicorum Homoeopathica Internationalis, la più grande associazione mondiale di omeopatia, fondata a Rotterdam nel 1925, che tutti gli anni raduna omeopati da tutto il mondo per questo incontro. Quest’anno la partecipazione è stata di più di 800 medici da 46 paesi e da 5 continenti. per 4 giorni su tre sale si sono susseguite relazioni dei più grandi clinici e ricercatori del mondo omeopatico e no. Nomi come Fritjof Capra, Paolo Bellavite, Vittorio Elia, Ulrich Fischer, Master Farokh, Michael Wassenhoven. Del resto l’omeopatia è la seconda medicina più usata la mondo con 600 milioni di persone che la utilizzano.

Il costo dell’iscrizione al congresso come il viaggio e il soggiorno sono stati totalmente a mio carico. Questa è la sana usanza dei medici omeopatici, a differenza di molti medici convenzionali, ginecologi inclusi, che sono abituati a farsi ampiamente sponsorizzare dalle aziende farmaceutiche.

L’interminabile post di Medbunker poi continua:

Il gioviale (ora l’aggettivo rivela magnanimità!) omeopata però ha la sua soluzione.

L’omeopatia “fa paura” ed è per questo che “i plutocrati” [persona che, per la sua elevata posizione economica, esercita un’influenza determinante sulla vita politica e sociale] (io sarei uno eh?) la vogliono distruggere. Non sto scherzando. Questo non è un ragazzino brufoloso in preda a ribellione adolescenziale, è un medico.

Il Dott Di Grazia probabilmente non ha capito la differenza tra un plutocrate e un burattino nelle sue mani. Inoltre non è a conoscenza dell’enorme potere e libertà d’azione che hanno  le grandi multinazionali farmaceutiche . Una forza che, come sostiene il Prof. Vittorio Agnoletto, più di una volta è stata utilizzata per corrompere personaggi politici e dirigenti ministeriali in tutto il mondo, compresi gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Forse il dott. Salvatore Di Grazia preferisce vivere nel paese delle meraviglie in compagnia di Alice.

Ancora l’infinito articolo si arrota su se stesso con affermazioni inquietanti per incoerenza: “Per me cambia poco se una persona si curi o meno con le pozioni magiche, mi dispiace umanamente , per principio e come medico ma non è fondamentale per la mia vita. Però una nazione civile dovrebbe proteggere i propri cittadini da queste truffe. Se c’è un caso di danno va punito e risarcito ma anche chi promuove, pubblicizza e diffonde queste, diciamolo chiaro, cretinate, va richiamato. ”

Prima si professa democratico nel tollerare la libertà di scelta terapeutica poi sollecita provvedimenti contro chi la pensa diversamente, contro chi pubblicizza “cretinate”.

Il solerte ginecologo forse non si ricorda che quelle che lui considera cretinate:

  • sono state riconosciute dalla Federazione degli Ordini dei Medici e dalla Corte di Cassazione Italiana un ATTO MEDICO.
  • tutti gli Ordini dei Medici d’Italia hanno un Registro dei Medici accreditati e competenti nelle Medicine non Convenzionali a seguito di un accordo Stato Regione.
  • diverse Regioni (come il Piemonte) hanno una legge che riconosce le MnC che garantisce al cittadino l’adeguata competenza e formazione dei medici iscritti nei registri delle MnC, oltre a sancire l’inserimento delle stesse MnC nel Piano sanitario regionale .

Il fatto che qualche cordata di potere lo abbia incaricato di infangare l’immagine dell’omeopatia sul sito istituzionale “ma dottore è vero che?” non per sue competenze ma soltanto per essere un leone da tastiera e blogger omeofobico, non gli dà il diritto di negare l’evidenza.

E’ curioso che una istituzione rappresentativa come la Fnomceo abbia incaricato un medico digiuno di omeopatia e non un medico con esperienza a parlare di omeopatia. Probabilmente perchè la volontà originaria non era di parlarne ma sparlarne. E’ come chiedere ad un economista di spiegare l’aferesi. Se è onesto dirà che non ne sa abbastanza altrimenti sosterrà ciò che gli suggeriscono.

Le parole del dott Di Grazia:

“Ci sarebbero gli estremi per una bella querela non omeopatica ma come faccio a denunciare un medico, un professionista che blatera cose del genere? Come si può? Qui il livello è da scuola elementare. C’è solo da compatire,

mi sembrano offensive sia per la persona che per la mancanza di rispetto delle competenze mediche di 35 anni di pratica clinica omeopatica. Un articoletto del nostro Codice Deontologico (il 58) recita: Il medico impronta il rapporto con i colleghi ai principi di solidarietà e collaborazione e al reciproco rispetto delle competenze tecniche, funzionali ed economiche, nonché delle correlate autonomie e responsabilità.

Ma povero Salvatore non voglio aggravare ulteriormente la sua situazione, già gli stanno per arrivare una raffica di querele da molti miei colleghi che si sono scocciati di farsi insultare, che il suo prossimo tempo libero, invece che usarlo per smanettare sulla sua tastiera omeofobica, lo spenderà a difendersi nelle sedi competenti. Pertanto ho, per il momento, deciso di non querelarlo.

  Le mie considerazioni

Ormai è sempre più dura la vita dell’omeofobo. Gli unici lavori scientifici a cui faceva sempre riferimento per sostenere le sue tesi si sono sgretolati sotto le critiche del mondo scientifico: nel lavoro della Shang del 2005 che concludeva che l’omeopatia è priva di effetti clinici, dove sono stati ignorati oltre il 90% degli studi clinici disponibili e l’ “Australian report” del NHMRC del 2015 dove le stesse dinamiche di esclusione immotivata si ripetono, viene ad essere poi scoperto un precendente rapporto della stessa agenzia del 2012 favorevole all’omeopatia ma volutamente occultato ai media. Attualmente la giustizia australiana ha messo sotto processo questi comportamenti scorretti del NHMRC . Consiglio a Sylvie Coyaud, L’oca sapiens di Repubblica, un approfondimento del tema che le era molto caro prima dello smascheramento di frode scientifica.

Tutti questi aspetti sono ben descritti in un libro del dott Ciro D’arpa dal titolo OMEOFOBIA (analisi dei documenti che affermano che l’omeopatia è solo un placebo) che consiglio di leggere per ridimensionare tutte le bufale sull’omeopatia che i vari Di Grazia, Burioni, Angela, Garattini o CICAP & co. continuano a recitare come un disco rotto.

PS. Il triste Di Grazia (per contrappasso uso anche io qualche aggettivo) non sapendo più come attaccarmi mi incolpa addirittura di aver pubblicato in fondo al post un commento di una collega inquisita per malpractice non considerando che io, per correttezza, pubblico tutti i commenti che mi arrivano, sia quelli a favore sia quelli critici. Forse su Medbunker o sulle varie sue appendici (vedi l’ultimo blog sull’omeopatia dello scellerato patto per la scienza) è usanza pubblicare solo i commenti della truppa cammellata addomesticata arruolata per fare odience cassando tutto ciò che non è in linea con il pensiero unico.

PPS. Mi stavo dimenticando della biologa pensionata Sylvie COYAUD, l’oca insipiens, che ha sempre per me un occhio di riguardo nel suo blog omeofobico. Non avendo argomenti scientifici a sostegno delle sue tesi usa spesso l’attacco personale per screditare l’avversario. Anche la Coyaud è stata denunciata per il suo comportamento oltraggioso nei confronti di colleghi medici e, attualmente, è sotto indagine da parte della Procura Penale. Giornalista navigata ma più incauta rispetto al collega omeofobo Di Grazia, oltre a fare copia incolla dell’articolo del Di Grazia e pubblicarlo nel suo blog, cita il mio nome e fa anche una serie di affermazioni false ma d’effetto come “il calo dei consumi dei prodotti omeopatici insieme alle visite dagli omeopati, ormai costretti cercare fonti alternative di reddito” . E’ vero l’opposto. L’omeopatia continua a crescere in tutto il mondo ma non è una notizia utile al suo obiettivo e tradendo l’etica giornalistica racconta una balla per portare acqua al suo mulino. Lei è abituata al giornalismo creativo. Come quando, tempo fa, per screditarmi si è inventata di sana pianta scenari di mie marchette, plagi e réclame con l’azienda farmaceutica Boiron con cui non ho mai avuto rapporti se non di tipo strettamente professionali trasparenti e totalmente indipendenti.

L’incavolato Magnetti è ridotto a diffamarli su un blog frequentato da rare ammiratrici, avendo perso la rubrica su La Stampa a furia di plagi e réclame per la Boiron (link alle sue intemperanze precedenti nella nota in fondo a questo post).

Il mio blog Appuntamento con l’omeopatia su La stampa.it (2009-2017) dopo 8 anni di attività è stato chiuso malamente assieme a molti altri blog personali per l’avvento del nuovo direttore Marco Sodano. Verosimilmente su spinta dall’alto, ha avuto indicazione di non parlare più di omeopatia, come del resto hanno fatto tutte le più importanti testate giornalistiche italiane, che fino a poco tempo prima, davano spazio ad un contraddittorio su questo tema. La mia tesi sui giornalisti viene qui dimostrata.

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2 commenti su “L’apodissi di Medbunker e di Oca sapiens: il flop della comunicazione

  1. Spiace vedere lo spreco di parole , peraltro eleganti , con citazioni e quant’altro .Io lavoro da 30 anni nella allopatia e non per questo , anche per motivi personali di salute , ho avuto chiusure su terapie alternative .Sarebbe banale citare tutte le persone che , strizzando l’occhio alla omeopatia , hanno denigrato , la medicina e la allopatia nel tentativo di controllo di un patogeno vero . Fiumi di bit e di inchiostro si sono sprecati , proponendo i soliti placebo ( che funziona bene per altro , ma non nel tempo purtroppo ) o Nutraceutici aspecifici come barriera al Sars 2 (ovviamente tralascio che i flussi di denaro gettati per i farmaci spacciati per alternativi che potevano addirittura essere reclamizzati su Fb , in quanto non farmaci, venivano,proposti da ditte non interessate al mero guadagno ) .Abbiamo visto i risultati . Dovrebbe ribattere al suo collega con trial clinici pubblicati su riviste autorevoli e credibili .Vede , la pippa circa l’imparzialità delle stesse a favore della allopatia collide brutalmente .vede , caro Dr , esistono lavori fatti su patologie osteoarticolari , dove fino a pochi anni fa le ditte di allopatia investivano pesantemente , ma terapie alternative , non farmacologiche hanno portato risultati validi documentati dalle stesse riviste .Basta con queste sciocchezze che indicano chissà quali ingiustizie sulla valutazione della omeopatia . Si rassegni

    1. Gentile Sig Lupi pubblico una risposta unica per i suoi due interventi all’interno del mio blog.
      La sua affermazione che la dimostrazione della validità dell’omeopatia passa, nei miei scritti, attraverso una figura come il Prof. Montagnier in quanto resosi degno del Premio Nobel per la medicina, è errato.
      L’omeopatia da più di 200 anni funziona almeno come la medicina allopatica ma con enormi vantaggi in senso ecologico e di risparmi di risorse e tutto ciò è dimostrato da un gran numero di lavori scientifici. Se ha difficoltà a reperirli le consiglio di visionare ilo sito della FIAMO la Federazione del Medici Omeopatici Italiani a questo indirizzo http://databaseomeopatia.alfatechint.com/
      I lavori che Montagnier ha pubblicato assieme ad altri ricercatori di prima linea e veri pionieri della biofisica come Preparata, Vitiello e Del Giudice sono un bagaglio di ricerca che tenta di aprire un varco nel mondo dell’ovvio e del sicuro. Lo sconquasso che ci sarebbe nel mondo scientifico se venisse accettato che l’acqua registra delle informazioni, sarebbe epocale. Di qui tutte le resistenze ad investire in un filone come questo.
      Prima della pubblicazione di decine di lavori scientifici da parte della Prof Lucietta Betti (UNIBO) e del Prof Vittorio Elia (UNINA) che nei loro due campi della botanica e della fisico-chimica hanno chiaramente dimostrato che il rimedio omeopatico ha degli effetti ripetibili e coerenti sui vegetali scevri dall’effetto placebo e che il farmaco omeopatico ha delle carattteristiche fisico-chimico completamente diverse dall’acqua, potevano sorgere ancora qualche dubbio. Ora no. Chi esprime critiche infondate lo fa sulla base di una disonestà scientifica spesso motivata da interessi economici o da semplice superficiale ignoranza.
      Quando poi sostiene che “le persone che , strizzando l’occhio alla omeopatia , hanno denigrato , la medicina e la allopatia nel tentativo di controllo di un patogeno vero” mi fa sorridere. Lei cita il “patogeno vero” perchè sottende che l’eventuale effetto terapeutico del farmaco omeopatico passi attraverso l’effetto placebo e che di fronte a una VERA MALATTIA si infranga inesorabilmente. Le consiglio di documentarsi su come l’omeopatia si sia diffusa nel mondo grazie soprattutto ai suoi effetti terapeutici nelle grandi epidemie di colera sia in europa che nelle americhe. Non c’è miglior pubblicità che l’evidenza.
      Sono 40 anni che curo con l’omeopatia e ho toccato con mano le sue splendide possibilità quasi sempre quando la medicina convenzionale falliva. Non posso essere che un testimonial della sua validità seppur mi renda conto che l’esperienza del singolo non faccia scienza. Ma l’esperienza di milioni di persone (sono 600 i milioni di persone nel mondo che si curano con l’omeopatia) può fare scienza.

      Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi — Rita Levi-Montalcini

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