Il gatto e la volpe, Big Pharma e il medico di famiglia: quando il comparaggio diventa istituzionalizzato…

sanofi e glaxo il gatto e la volpe
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Le mani di Big Pharma sulla formazione dei medici di famiglia

Mentre è partita la fase 2 del Covid 19 e le terapie efficaci e sicure a costo zero come l’uso del plasma immunizzato rimangono alle corde, leggo un articolo sconcertante su Quotidiano della Sanità sull’accordo siglato da Sanofi con Fimmg e Simg per formare i medici del futuro.

Cerchiamo di capire come certe strategie creino una lenta, graduale ma implacabile infiltrazione delle aziende farmaceutiche nel tessuto formativo dei medici.

Il gatto e la volpe stanno per sostituirsi al burattinaio di Pinocchio?

Ho trovato due articoli in merito a questo evento che vale la pena leggere a chiosa della notizia e rappresentano in pieno il mio pensiero.

Il primo del sito Attivismo.info:

“All’ombra dell’emergenza covid19 si è consumato un colpo di mano senza precedenti, che “istituzionalizza” l’ingerenza dell’industria farmaceutica nelle politiche sanitarie e affida alla stessa non solo la formazione dei futuri medici, ma anche la revisione del sistema nazionale.

Il colosso farmaceutico Sanofi ha siglato un accordo di intesa triennale con la Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) e la Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (Fimmg) finalizzato “allo sviluppo di progettualità volte a formare i medici del futuro” su diverse tematiche cliniche e per identificare “un corretto orientamento in caso di emergenza sanitaria, picchi di gestione di condizioni o patologie stagionali”.
Attraverso la sottoscrizione di questo accordo, stiamo contribuendo a costruire le basi per una revisione sostanziale del Sistema Sanitario – ha ammesso il Presidente Simg Claudio Cricellidel ruolo delle singole professioni e delle relazioni tra professionisti, autorità sanitarie e tutti gli attori che compongono il mondo della salute”.

Un totale stravolgimento della professione del medico di medicina generale, dove sempre secondo il presidente Simg “il mondo dell’industria rappresenta un elemento fortemente strategico” e che porterà a un cambiamento generazionale della professione e un innovativo programma di formazione per i medici.

Una collaborazione che “aiuterà a considerare anche la variazione dei modelli di offerta di salute e di evoluzione dello stesso rapporto medico paziente nella medicina generale”, ha spiegato Silvestro Scotti, Presidente Fimmg. “Tale rapporto potrà essere caratterizzato da modelli di fiduciarietà evoluta, ovvero diretta o indiretta attraverso la tecnologia e il contatto a distanza…”.

Comprensibilmente raggiante la multinazionale del farmaco e i suoi vertici. “Siamo felici di poter annunciare la sottoscrizione di questo protocollo che ci vedrà coinvolti in un’inedita alleanza a tre nel fronteggiare le trasformazioni necessarie e le sfide che il nostro Sistema Sanitario dovrà affrontare già nell’immediato futuro”, ha dichiarato il Direttore Generale di Sanofi in Italia, Marcello Cattani, aprendo una fase che vedrà Sanofi, dunque, al fianco della medicina generale.

Vorrei rasserenare il direttore che “a fianco” in realtà c’era da tempo, direi pure dentro (e anche troppo), e ora ce la ritroviamo pesino “sopra”.

Salute e benessere delle persone dipenderanno da Big Pharma in tutto e per tutto, i medici saranno formati da loro, seguiranno modelli stabiliti da loro, con procedure uniformate a loro.

E quello che prima si configurava come ingerenza esterna, condizionamento improprio, ora sarà un processo interno, lecito e incoraggiato.

Un passaggio di una gravità assurda, che mina irrimediabilmente la salute e il benessere dei cittadini e delle future generazioni, cancella di fatto il loro rapporto di fiducia medico paziente, lede ogni principio etico, e viola lo stesso codice deontologico di chi esercita la professione medica.

Come potranno i medici giurare con coscienza e riuscire poi a rispettare il principio cardine “di esercitare la medicina in autonomia di giudizio senza accettare nessuna interferenza o indebito condizionamento” che limiti la libertà e l’indipendenza della professione?

Non potranno.

Non potranno e non avranno più neppure gli strumenti per farlo.

Tra i medici di medicina generale e i medici di famiglia c’è, seppur rarissimo, chi sta già denunciando gli effetti che si prefigurano con questo accordo (di cui ovviamente non troverete titoli nei giornali o approfondimenti nei tg televisivi).

Sorvolo qua sul curriculum di Sanofi, come altre sorelle Big Pharma non immune a scandali (ricordo solo quello sul vaccino anti dengue, che tra il 2017 e il 2018, nelle Filippine, causò decine di morti tra i bambini vaccinati, nell’ambito di un programma di prevenzione a livello nazionale. La Sanofi ammise che il prodotto poteva mettere a rischio alcuni bambini. Un rischio non da poco, già).

Ma non posso non annotare una sospetta concomitanza. Qualche giorno prima dell’accordo con le associazioni italiane, Sanofi ne aveva siglato un altro con un colosso farmaceutico che a scandali e condanne non ha nulla da invidiare a nessuno: la Glaxo Smith Kline.

L’oggetto dell’accordo è la realizzazione di un vaccino per coronavirus.

Contemporaneamente arriva l’accordo con il fronte medico italiano (accordo in cui è contemplata anche la materia emergenza) e già provo a immaginarmi tra i tanti fornitori di vaccino Covid 19 su chi ricadrà la scelta italiana. 

il secondo articolo di Andrea Capocci del 15.05.2020 per IL MANIFESTO (ora sparito dal sito del giornale)


LA FORMAZIONE dei medici di base, come vengono più spesso denominati, non segue il percorso degli altri specialisti.

Dopo la laurea, per diventare medici di base occorre seguire un corso regionale triennale, con la partecipazione a incontri e convegni.
Dopo le parole di Cricelli, però, il timore di molti è che la multinazionale francese voglia mettere le mani sulla formazione di tutti i medici di medicina generale.

L’accordo tra un colosso farmaceutico e il principale sindacato dei medici di base, che i farmaci li prescrivono, è denso di potenziali conflitti di interesse.


Il Segretariato italiano degli studenti di medicina ha chiesto chiarimenti. «Non possiamo non evidenziare come un accordo di questo tipo sia coerente con la direzione che la Sanità Italiana sta percorrendo negli ultimi anni», scrivono gli studenti in una lettera aperta.

«Durante questo periodo, il Servizio Sanitario Nazionale è stato progressivamente definanziato a vantaggio della Sanità privata e dell’industria sanitaria delle assicurazioni, con tutte le conseguenze che ciò ha implicato, riscontrabili anche nella situazione di emergenza attuale».


«Questa convivenza con il Covid ci porti a sviluppare anche altri anticorpi», aggiungono i Giovani Medici del movimento Giotto, «quelli contro l’eccessiva ingerenza delle logiche del mercato e dei profitti sulla salute delle persone. Logiche che, in questo caso, rischiano di essere traghettate
attraverso la formazione dei medici di medicina generale»
.

Critico anche il Sindacato dei Medici Italiani: «Come si mantiene la terzietà rispetto alle industrie farmaceutiche quando ci si fa finanziare non un corso Ecm bensì l’intera formazione di categoria?», chiede la vice-presidente Liliana Lora.


L’AZIENDA RESPINGE al mittente le critiche: l’accordo «senza alcun valore contrattuale, per eventuali progettualità future, non prevede nessuna esclusiva o vincolo di alcun tipo», scrive l’azienda in una lettera a Quotidiano sanità.

«Si colloca perfettamente nel quadro regolatorio vigente
e quindi non esclude che Sanofi possa supportare progetti analoghi proposti da altre associazioni e organizzazioni della medicina generale o di altri ambiti che necessitassero di sponsorizzazione».

…………………..POVERO PINOCCHIO!

SVEGLIATI PINOCCHIO!

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