Parlare di omeopatia con superficialità e incompetenza

poster XII congresso nazionale FIAMO Il trauma 2014
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La pubblicazione di un articolo su La Repubblica di venerdì 7 febbraio a firma di Michele Bocci ha suscitato molte polemiche nel mondo delle Medicine non Convenzionali.

Il titolo sembrava interessante “Gli italiani che si curano senza medicine. Ecco perchè il corpo può guarire da solo”. A firma del giornalista Michele Bocci sul quotidiano La Repubblica si sottolinea come il 15-20 % degli italiani abbia scelto di curarsi con “pratiche alternative” tra le quali le medicine non convenzionali, omeopatia in testa poi agopuntura e fitoterapia e altro. Ma dopo poche righe si capisca  che il tema sia trattato nella più totale incompetenza associando effetto placebo a omeopatia e agopuntura mescolando tecniche di benessere a medicine curative. All’interno del mondo omeopatico e della Federazione Medici Omeopatici FIAMO ( www.fiamo.it) si sono sollevate grandi critiche per il taglio di questo articolo non all’altezza di uno dei più importanti quotidiani italiani.

La dottoressa Andreina Fossati, medico chirurgo e medico omeopata e socio fondatore  della FIAMO, ha scritto una lettera al direttore Ezio Mauro mettendo a fuoco una serie di incongruenze di questo articolo e sintetizzando le critiche degli omeopati al riguardo.

Gentile Direttore,

ieri ho letto su “La Repubblica” un articolo molto brutto, che ha avuto la presunzione di occupare un’intera pagina, che poteva essere spesa meglio. Il titolo è” Guarire senza medicine il boom dell’autoterapia“ a firma di Michele Bocci.

E’ una carrellata inconcludente sui vari tipi di cure che non passano attraverso il servizio sanitario nazionale, preceduta da una premessa “esplicativa e risolutiva”: si tratta di cure con effetto placebo basate sulla fiducia che il paziente ripone nel terapeuta. E mette nel calderone omeopatia, fitoterapia, meditazione, alimentazione e agopuntura. Evviva!

Ecco quello che mi è venuto da pensare e purtroppo non è la prima volta che lo penso: perché un giornale così tanto diffuso e letto, con ottime firme e ottimi direttori, affida quasi sempre la stesura di articoli scientifici a giornalisti che preferirebbero occuparsi di altro e che di temi medici e scientifici masticano veramente molto molto poco, ma sono abbastanza ferrati nel passare notizie che si possono definire “false e tendenziose”? Il giro di telefonate che il signor Michele Bocci        ha fatto per raccogliere queste preziose spigolature è stato guidato da un preciso diktat politico, legato, penso, al grave problema creato da Stamina e al riconoscimento della cura di Di Bella da parte del Tribunale di Lecce. Mettiamo tutto nello stesso calderone e demoliamo. Parafraserei la frase del Dott. Carlo Nozzoli citata nel “l’intervista”: “Ma attenzione a trattare così argomenti seri”.

Ci sono molte cose che il Signor Bocci non sa e che avrebbe dovuto sapere e sono la grande diffusione con successo dell’omeopatia in veterinaria, là dove gli allevamenti costano centinaia di migliaia di euro e dove, al di là della fiducia che l’allevatore può riporre nel suo veterinario omeopatico, sicuramente i cavalli o le mucche o i conigli non ne sono partecipi e nonostante questo guariscono da patologie, che altrimenti potrebbero portarli alla morte.
Lo stesso discorso vale per bambini di poche ore o di pochi giorni o mesi che guariscono da bronchiolite, da laringospasmo o da polmonite o altro, curati da bravi medici omeopati in virtù della “fiducia-placebo”. Propongo al giornale di inviare il suo giornalista a San Paulo del Brasile e di trascorrere qualche giornata con il medico omeopata Matheus Marim che, con il suo team, lavora nel pronto soccorso dell’ospedale pubblico e su richiesta dei colleghi  interviene nel reparto di terapia intensiva, curando il malato con farmaci omeopatici.

Sono medico omeopata e lo sono, perché oltre la laurea in Medicina e Chirurgia ho studiato per 4 anni l’Omeopatia alla Libera Università Internazionale di Medicina Omeopatica e mi sento di dire che l’articolo è offensivo come lo è stato Berlusconi quando ha definito “coglioni” quelli che non lo avrebbero votato. Penso che i miei colleghi agopuntori abbiano provato lo stesso disagio nel leggerlo e credo anche che lo abbiano provato anche tanti colleghi che operano nelle strutture pubbliche e condividono con noi “alternativi” il travaglio della cura di pazienti cronici, integrando le terapie o facendo un passo indietro e affidando a noi la cura. Vorrei infine chiarire che l’Omeopatia è una medicina occidentale, essendo stata ideata e sistematizzata da F.H.S. Hahnemann, nato nel 1755 a Meissen e morto nel 1843 a Parigi.

Nessun medico che lavori con scienza e coscienza esclude tutte le possibilità della medicina, compresa la chirurgia o le cure salvavita. Non c’è altro da aggiungere, se non che un giornale serio dovrebbe avere delle persone preparate in campo scientifico deputate a scrivere articoli sul tema della salute e affini.
Cordialmente

Andreina Fossati   (fossatina@gmail.com )

http://www.lastampa.it/2014/02/09/blogs/appuntamento-con-l-omeopatia/parlare-di-omeopatia-con-superficialit-e-incompetenza-8pgPWf5e6zXl7ME3P4wbpL/pagina.html

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