Ossimoro e Omeopatia, l’umile arroganza dell’informazione

due pistole si stringono la mano per uccidersi
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Lunedi 18 maggio, a pag 35 de La Stampa, leggo una intervista a Walter Quattrociocchi, ricercatore all’ Institute for Advanced Studies di Lucca, che studia i meccanismi di formazione delle opinioni e i processi dietro i fenomeni di disinformazione.

Nell’intervista, dal titolo “Raccontiamo lo straordinario con umiltà e parole semplici, sottotitolo, così ci si vaccina dalle bufale “, il ricercatore afferma che “oggi siamo arrivato al punto che la gente preferisce rivolgersi all’omeopata o allo sciamano invece che al medico… .. Il pubblico non è ignorante. Semplicemente non sa. Il nostro compito non è insegnare, ma raccontare impiegando parole semplici, usando metafore. Altrimenti il pubblico non capisce e si allontana….”
Il giovane ricercatore forse non sa che in Italia la Corte di Cassazione ha stabilito che per prescrivere rimedi omeopatici bisogna avere una laurea in medicina e chirurgia.
Il giovane ricercatore forse non sa che in molte regioni italiane (la sua, la Toscana più di ogni altra) il SSN ha integrato le Medicine non Convenzionali tra le offerte sanitarie per la popolazione.
Il giovane ricercatore forse non sa che il dibattito sull’efficacia dell’Omeopatia alla luce dei costanti lavori scientifici portati a suo sostegno è molto viva e la popolazione che ne fa uso dalla metà dell’ottocento è in continua crescita sia in Italia che nel Mondo.
La dottssa Antonella Ronchi, presidente della FIAMO Federazione Italiana dei Medici Omeopatici commenta che ” il tono generale dell’intervista è assolutamente insopportabile, offensivo per l’intelligenza di chi si rivolge coscientemente alla medicina omeopatica.

 I Dott Pindaro Mattoli, medico omeopata, parla di pregiudizio nei confronti del’Omeopatia.
“Le varie campagne stampa contro l’Omeopatia”, chiosa , “servono essenzialmente a creare un clima di discredito, è un segnale a tutti i mass media diffuso dalle varie lobby contrarie all’Omeopatia”.
Il ricercatore Quattrociocchi sostiene nel suo articolo che l’umiltà è necessaria nell’informazione perché il mondo accademico italiano ha, per lungo tempo mancato di umiltà  e perchè è necessario un cambio di atteggiamento perché non abbiamo la verità in mano. La scienza osserva, sperimenta, da un’interpretazione oggettiva a ciò che accade. Ma il progresso non finisce, ricordiamocelo”.

Gli omeopati se lo ricordano ma lei dott. Quattrociocchi??    Oltre alla auspicata umiltà sarebbe utile anche un po’ di coerenza.

http://www.lastampa.it/2015/05/23/blogs/appuntamento-con-l-omeopatia/ossimoro-e-omeopatia-lumile-arroganza-dellinformazione-KulKaFuMMlpHvSKM96TjeP/pagina.html

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