Approccio omeopatico al paziente Post-Covid-19 (Long Covid)

sintomi del postcovid19
Condividi questo articolo
Share

Long COVID nell’adulto

Alcune persone che hanno avuto una forma di malattia COVID-19 da severa a moderata o lieve possono soffrire di sintomi variabili e debilitanti per molti mesi dopo l’infezione iniziale (1). 1. Dennis, A. et al. Multi-organ impairment in low-risk individuals with Long COVID. Preprint at medRxiv https://doi.org/10.1101/2020.10.14.20212555 (2020).

Sintomatologia

Stanchezza, difficoltà respiratorie, problemi di memorizzazione e una sorta di “nebbia nel cervello”. Ma anche insonnia, perdita del gusto e dell’olfatto e rash cutanei. Anche mesi dopo l’infezione da Sars-Cov-2 i pazienti continuano a presentare dei sintomi.

Donne doppia probabilità

In generale, le donne sembrano avere il doppio delle probabilità di sviluppare il Long COVID, rispetto agli uomini, ma solo fino a circa 60 anni, quando il livello di rischio diventa simile. Oltre all’essere donne anche l’età avanzata e un indice di massa corporea più alto sembrano essere fattori di rischio per avere il Long COVID (1). 1. Sudre, C.H. et al. Attributes and predictors of Long-COVID: analysis of COVID cases and their symptoms collected by the Covid Symptoms Study App. Preprint at medRxiv https://doi.org/10.1101/2020.10.19.20214494 (2020).

“long-haulers”

Le persone con sindrome post-COVID-19 sono state denominate “long-haulers”(a lungo termine). Tuttavia, non esiste un quadro chiaro di ciò che costituisce la sindrome post-COVID-19. Senza una definizione formalmente accettata di sindrome post-COVID-19, è difficile valutare quanto sia comune, quanto dura, chi è a rischio, cosa la causa, qual è la sua fisiopatologia e come trattarla e prevenirla. Tuttavia, diversi studi stanno ora iniziando a definire questo gruppo di pazienti in modo più circostanziato.

Sintomi sminuiti

Molti “long-haulers” riferiscono che i sintomi persistenti vengono sminuiti. Viene detto loro che forse stanno esagerando, immaginando o addirittura inventando la loro malattia che cambia la vita. Per alcuni, praticare semplici attività fisiche, come alzarsi dal letto, prendersi cura di sé, preparare pasti semplici e fare la doccia, può essere estenuante.

Covid19 e Omeopatia

Il principio di base che ha animato gli sforzi del mondo omeopatico nell’epidemia di Covid-19 è stato quello di mettere a disposizione del settore e dei cittadini tutte le conoscenze e le competenze per la prevenzione e il trattamento prima del Covid e ora principalmente del Post-Covid.

I risultati ottenuti non sono stati al momento misurati in termini di efficacia e quindi ancora non sappiamo quale dei trattamenti complementari prescritti, e in che misura, possa essere effettivamente utile.

Traditional & Complementary Medicines (T&CM)

La pandemia ha in qualche modo mostrato anche l’inadeguatezza della struttura delle T&MC e della sua integrazione nel Servizio sanitario. E’ emersa inoltre la difficoltà di un coordinamento, la capacità di operare in modo sinergico fra le diverse discipline, nonostante la volontà positiva e l’impegno profuso nell’osservazione clinica e nella ricerca scientifica.

Messaggi dei Comitati Scientifici

Anche i messaggi dei comitati scientifici sono stati spesso e sono tuttora oggettivamente contradditori: da una parte lo sviluppo di strumenti diagnostici e di prevenzione vaccinale realizzati in tempi straordinariamente brevi dall’altra  il mancato riconoscimento di un protocollo terapeutico efficace (ormai ampiamente sperimentato sul territorio) a favore di una strategia d’attesa che ha aumentato considerevolmente l’ospedalizzazione e la mortalità ed infine l’assenza di un’organizzazione sanitaria soprattutto territoriale realmente appropriata.

Metodologia del trattamento omeopatico di sintomi di Post/Long Covid

Medicina della persona

La Medicina omeopatica è Medicina della Persona cioè diagnosi e terapia dell’individualità personale. Lo studio del singolo caso clinico, infatti, nella diagnosi come nella terapia è basato sulla ricerca non solo dei sintomi nosografici tipici della patologia in atto ma soprattutto dei sintomi peculiari e caratteristici del malato. Realizza una diagnosi e una terapia personalizzata, individualizzata che non prescinde dalla diagnosi di malattia ma la supera cercando di conoscere e sostenere la reattività neuro-psico-endocrino-immunitaria (PNEI) individuale.

Omeopatia ed Epidemie

Il fenomeno biologico dell’epidemia realizza una situazione anomala per quanto riguarda l’applicazione del principio di individualità perché la forza dell’agente epidemico investe in maniera quasi uniforme una parte più o meno vasta della popolazione. •Questo comporta una risposta sintomatologica comune e di conseguenza sembra venir persa la specificità propria dell’Omeopatia di prescrivere sui sintomi soggettivi.

Genio epidemico

•Uno degli obiettivi di tanti studiosi di Omeopatia è stato quello di cercare i sintomi comuni del “genio epidemico” nel tentativo di isolare un rimedio specifico per l’epidemia.

Così la Medicina omeopatica, come confermano diversi documenti storici, si è resa utile in numerosi episodi storici come l’epidemia di scarlattina nel 1802, in cui il rimedio che meglio rappresentava il genio epidemico è stato Belladonna o l’epidemia di colera del 1830 in cui vennero usati soprattutto Arsenicum album e Veratrum album e infine l’epidemia di spagnola iniziata nel 1918.

Lo studio delle fonti storiche, però, ci rivela che nell’epidemia di spagnola la Medicina omeopatica, non ha utilizzato soltanto il cosiddetto “rimedio del genio epidemico” ma ha personalizzato la terapia secondo le diverse esigenze cliniche utilizzando rimedi differenti quali Bryonia, Phosphorus, Pulsatilla, Sepia, Antimonium tartaricum e altri.

Terapia personalizzata

Ecco che la Medicina omeopatica, anche nelle epidemie, non deroga al suo principio clinico di fondo e rimane Medicina della Persona. Considera i sintomi nosografici comuni alla patologia ma ricerca i sintomi personali, rari e peculiari di ogni soggetto affetto, quei sintomi che sono espressione della personale reattività PNEI, del modo soggettivo di esprimere la patologia.

Arsenicum album

Alcune delle caratteristiche di Arsenicum album sono anche quelle più distintive delle capacità patogene del Covid-19, più aggressivo con i deboli, gli anziani, con andamento centripeto di malattia dalla periferia mucosa verso organi più interni soprattutto respiratori, potenziale aggressione del sistema immunitario fino alla patologia autoimmunitaria e presenza di sintomi mentali e generali di astenia, depressione e paura. Proprio la paura è un elemento su cui riflettere.

Arsenicum album, secondo le Materie Mediche omeopatiche, è il rimedio della paura, in particolare della paura della morte e della solitudine ma anche il rimedio dell’autoimmunità e della patologia cellulare centrale che determina morte cellulare per inibizione del ciclo di Krebs e quindi per un processo di autodistruzione con “soffocamento dell’interno” e direzione centripeta della patologia. Rimedio caratteristico soprattutto di soggetti fragili, anziani, malati e defedati.

Infodemia

Si è tanto parlato di “infodemia”, cioè del bombardamento mediatico incontrollato e spesso contraddittorio che ha caratterizzato l’attività dei mass media e di alcuni rappresentanti delle istituzioni in questo periodo. Informazioni che hanno creato paura, sconcerto, preoccupazione e inibizione delle relazioni sociali al di la delle giuste precauzioni epidemiologiche e che hanno generato solitudine e paura della morte. Condizioni queste ultime che molti autori definiscono come potenti inibitori del sistema immunitario e in particolare del sistema immunitario a livello polmonare.

Altri farmaci

La somministrazione di farmaci di sostegno psico-fisico utili nelle condizioni di ansia, nelle fobie, nelle nevrosi ma anche nelle sindromi depressive, tra cui, per esempio, Ignatia, Aconitum, Zincum metallicum, Gelsemium ma anche Aurum metallicum o Argentum nitricum, scelti sempre in base ai sintomi e alla individualità personale, hanno avuto la forza di sostenere mentalmente il paziente nella fase post-COVID-19.

Condividi questo articolo
Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *