A seguito della lettera al Quotidiano della sanità del pediatra Dott Paolo Sarti consigliere Regione Toscana (Si Toscana a sinistra) di cui abbiamo trattato nell’articolo di questo blog “L’arroganza dell’ignoranza” ho trovato una lettera simile pubblicata dalla stessa rivista quasi un anno fa. Le più importanti associazioni omeopatiche italiane risposero con un comunicato sempre valido che merita di essere riletto.
Gentile Direttore,
la lettera che il 26 maggio la Sua testata ha pubblicato rispetto alla presunta “assurda rimborsabilità dei prodotti omeopatici” da parte della Regione Toscana necessita di una replica da parte delle più rappresentative società scientifiche del settore.
La trasmissione “Presa Diretta” a cui si fa riferimento, che è stata costruita e impostata per sostenere una posizione evidentemente preconcetta rispetto all’omeopatia, in totale assenza di contraddittorio in studio e violando tutti i principi di deontologia giornalistica, non è commentabile da chiunque sia dotato di un minimo di onestà intellettuale.
Al palese squilibrio informativo – con oltre 3/4 del minutaggio della trasmissione impegnato a tentare di censurare una pratica medica cui si rivolgono milioni di cittadini italiani e circa 100 milioni in Europa, che secondo le tesi della trasmissione sarebbero tutti indistintamente “stupidi”, “creduloni” e “ignoranti” – si sono aggiunte informazioni false, tra cui lo studio australiano al quale si è fatto riferimento e si continua a fare riferimento da chiunque voglia dimostrare l’inconsistenza della medicina Omeopatica.
Questo è un lavoro – e non uno studio scientifico, dal momento che non è mai stato sottoposto a revisione né pubblicato su alcuna rivista (ma si sa, la EBM certuni la usano solo quando fa comodo ai loro affari) – spesso sbandierato anche da illustri personaggi istituzionali che lo hanno preso come “faro” a dimostrazione delle loro convinzioni per decretare – un’ennesima volta – “la fine dell’omeopatia”. Trascurano però il fatto che tale lavoro è firmato dalla NHMRC Australiana, ente che si trova attualmente denunciato e sotto indagine da parte dell’Ombudsman del Commonwealth proprio per il gran numero di irregolarità con cui è stata condotta quella revisione.
Tra l’altro la prima revisione (2012) era risultata favorevole all’omeopatia, ma mai pubblicata nonostante il parere entusiastico del supervisore, Prof. Fred Mendelsohn; la seconda revisione (2015) ha utilizzato invece una metodologia arbitraria che è stata contestata da due esperti indipendenti e dalla Cochrane australasiatica. Inoltre, a dispetto delle linee guida adottate proprio da NHMRC nella Commissione del rapporto australiano non figura nemmeno un esperto in omeopatia. Orbene, per prendere a riferimento questo lavoro ci va davvero molto “coraggio”.
Per contro, la trasmissione ha volutamente – guarda caso – ignorato i lavori della Commissione Pubblica Svizzera, che pochi mesi prima ha raggiunto conclusioni esattamente opposte a disposizione della Redazione stessa.
E’ sconcertante come una notizia non verificata e non approfondita venga utilizzata e diffusa dai media che creano così lo scoop evitando di diffondere robuste repliche che ne sconfessino l’attendibilità e marchiando di infamia l’oggetto della notizia.
Ma ancor più sconcertante è che medici e scienziati adottino lo stesso criterio di superficialità a uso e consumo delle loro convinzioni: un modus operandi che è difficile sia riservato solo alle questioni omeopatiche, continuando a far riferimento all’unica metanalisi negativa per l’omeopatia, quella del 2005 di Shang, anch’essa criticata per “forte pregiudizio editoriale” e zeppa di errori metodologici, a fronte di altre 5 che negano che l’effetto terapeutico riscontrato nell’uso di farmaci omeopatici possa essere attribuito al solo effetto placebo.
Per quanto riguarda la Regione Toscana e la rimborsabilità delle prestazioni delle MNC presso gli ambulatori pubblici, sorprende che questa Regione da una parte sia stata sempre considerata una delle pochissime virtuose per la qualità del Servizio Sanitario offerto ai suoi cittadini e a tutt’oggi esempio e riferimento per il nostro Paese, e dall’altra, per aver promosso e confermato tali attività omeopatiche malgrado le sue valutazioni di costi/benefici, di gradimento e di efficacia sia contemporaneamente considerata “censurabile”.
Produrremo ancora una volta la mole di lavori scientifici che in tutto il mondo sono stati pubblicati e le strategie OMS dove “le medicine tradizionali” sono definite un caposaldo dell’assistenza sanitaria nel mondo.
In ultimo, qualche considerazione sull’effetto placebo. A parte il fatto che si curano omeopaticamente bambini, animali e piante sui quali è impossibile invocare l’effetto placebo, segnaliamo che in genere i malati fanno la prima richiesta di intervento sulla loro salute alla medicina accademica e quando non risolvono nulla o i farmaci loro prescritti devono essere sospesi per effetti indesiderati gravi si rivolgono all’omeopata. Poiché l’effetto placebo per definizione è insito in qualsiasi terapia, non si capisce perché esso di dovrebbe attivare solo con l’omeopatia e non con l’allopatia. Perché dopo aver provato e riprovato con numerosi specialisti senza risultato un paziente dovrebbe guarire con l’effetto placebo al primo rimedio prescritto da un omeopata? Un quesito interessante, degno di essere studiato seriamente da tutti noi insieme e non solo da quegli “uomini di scienza” che negano un fenomeno solo perché non se lo sanno spiegare, atteggiamento anti-scientifico per definizione.
Gli attacchi e l’accanimento contro questo sistema di salute ci stanno rendendo più forti e coesi: a chi diamo fastidio, ci chiediamo? All’imponente mercato dei farmaci tradizionali a cui sottraiamo una piccola fetta di fatturato? Forse facciamo paura perché approfondiamo da sempre la complessità del malato, attribuendogli la dignità di persona che soffre, sottraendolo ad un riduzionismo esasperato sull’organo malato dilagante negli ultimi decenni, che sta preparando la strada a quello che entusiasticamente viene già chiamata “medicina di precisione” e personalizzata rivolta ai geni “difettosi”, neanche fossero parti di un’automobile da riparare? Rimarremo allora solo noi a curare i malati?
AMIOT – Associazione Medica Italiana di Omotossicologia
COII – Centro Omeopatico Italiano Ippocrate
FIAMO – Federazione Italiana Associazioni e Medici Omeopati
LUIMO – Ass per la Libera Università Internaz di Medicina Omeopatica “Samuel Hahnemann”
OMEOMEFAR – Associazione Medici e Farmacisti Omeopati
SIOMI – Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata
SMB – Società Medica Bioterapica Italiana
SIOV – Società Italiana di Omeopatia Veterinaria