L’ Omeopatia e i suoi falsari

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scoperto falso medico omeopata a Ciriè. 

Il fatto di cronaca si ripete come nella migliore tradizione degli scoop a cui trasmissioni tipo “striscia la notizia” ci hanno, nel tempo, abituati.
Il soggetto di turno è un signore cinquantenne di Ciriè che nel tempo si è creato una buona fama e una numerosa clientela come medico omeopata e dermatologo senza avere adeguata preparazione ufficialmente riconosciuta da Università e Ordine dei Medici, pertanto raggira e mette a repentaglio la vita dei cittadini che a lui si rivolgono e in più, visti i tempi di rigore, non rilascia ricevute o fatture per cui non paga le tasse.
Al di là delle implicazioni giuridiche per esercizio abusivo della professione sanitaria per cui, per l’art.348 del Codice Penale, il signore in questione rischia una pena pecuniaria da 103 € a 516 € o una reclusione fino a 6 mesi, il fatto solleva sempre una serie di riflessioni.
La prima riflessione sorge assistendo all’aumento continuo delle spese sanitarie in una civiltà dove la salute è diventata il capitolo più costoso per la res publica. Infatti la medicalizzazione forzata e vorticosa a cui siamo stati sottoposti in questi ultimi 30 anni ha spesso inserito problematiche che in passato venivano risolte con un po’ di pazienza e una sana attesa clinica nel grande mare magnum delle patologie che necessitano di terapia. Che tutto ciò sia anche frutto di una martellante campagna di marketing delle case farmaceutiche lo riconoscono ormai tutte le fonti scientificamente serie e super partes.
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi gli basterebbe accendere la tv e toccare con mano che quasi la metà degli spot hanno ormai carattere sanitario- farmaceutico (comprendo anche i cosiddetti nutriceutici o alimenti farmaci). Tutto ciò è un incitamento alla medicalizzazione saltando la figura del medico che dovrebbe invece essere l’unico filtro critico di questi messaggi. Del resto ormai il costo per la pubblicità di un farmaco incide oltre il 50% del suo prezzo finale. Comprando una confezione di mecinali paghiamo metà del costo dei messaggi che ci martellano sui media. L’omeopatia e tutte le Mnc risentono di questo clima collettivo. Questo fatto, abbinato alla continua crescita di interesse sociale per i risultati clinici delle MnC, ha fatto si che molti soggetti non medici si siano proposti come terapeuti.

La seconda nasce dalla considerazione che il signore di Ciriè si è improvvisato medico omeopata probabilmente fruttando qualche corso di formazione che ancora oggi, nonostante la pertinenza solo medica, qualche struttura didattica continua a proporre. Il tentativo di aprire le Medicine non Convenzionali (principalmente omeopatia e agopuntura) a persone senza una adeguata formazione universitaria è già stato percorso in passato dalla Regione Piemonte quando è stata firmata una legge regionale in questa direzione. Legge poi subito abolita per incostituzionalità. La pressione delle lobby dei non medici in questo campo è molto forte. La politica è molto sensibile a questi movimenti e nonostante la chiara indicazione data dalla Corte di Cassazione circa la pertinenza medica delle stesse in quanto “atto medico” ha, più volte e in più riprese, tentato di sfruttare il deserto normativo italiano per proporre leggi “ad personam”.
Quindi la responsabilità di ciò che è successo è anche dovuto, in Italia, alla mancanza di una normativa chiara circa le MnC. Tutte le forze dell”arco costituzionale hanno proposto da molti anni leggi che risolvano il contenzioso delle MnC ma nessuna è mai stata discussa raggiungendo un qualche risultato legiferativo. L’Italia è tra le poche nazioni europee che non hanno ancora affrontato seriamente questo tema. Infatti il problema dei non medici che prescrivono farmaci omeopatici è una realtà quasi solo italiana. Questo a discapito dei pazienti che rischiano di mettere la loro salute in mani non preparate. In questo campo fortunatamente gli Ordini dei medici si sono dimostrati presenti e pronti a difendere la salute del cittadino.
La terza affiora spontanea dopo aver osservato, per anni, molti giovani capaci, preparati e soprattutto colmi di passione, affrontare i test per l’ammissione alla facoltà di medicina e vedere i loro sogni infrangersi contro una norma discutibile sia per la tipologia dei test sia per la mancata programmazione del turn over della classe medica che infatti obbligherà presto l’Italia ad importare sanitari. Molti dei ragazzi che non hanno potuto accedere al loro grande sogno potevano essere degli ottimi medici, perchè la pratica della medicina non è riducibile ad una mera espressione scientifico – tecnologica, è fatta da esseri umani per altri esseri umani e la componente di empatia, comunicazione e consapevole umiltà professionale è fondamentale per avere dei risultati clinici di grande livello.
La quarta ed ultima è frutto del semplice calcolo del rischio dell’esercizio abusivo della professione medica. Se la perdita economica media equivale al guadagno di 1 giorno di lavoro come medico abusivo ci sono pochi motivi a che un soggetto smetta di infrangere la legge. In questo caso il rischio paga.

http://www.lastampa.it/2011/12/30/blogs/appuntamento-con-l-omeopatia/l-omeopatia-e-i-suoi-falsari-d3Q1GtXXGNecVbEMdWa0PL/pagina.html

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