una terapia diversa per affrontare un periodo particolare della vita
Nel nostro mondo occidentale industrializzato vi è la tendenza ad una ipermedicalizzazione generalizzata e da questa realtà non sfugge neppure la menopausa che ormai viene considerata come una malattia potenziale, suscitando diversi timori nella popolazione:
1) apprensione per l’aumento ponderale e per l’invecchiamento cutaneo mucoso, alimentata da una sovrabbondanza di immagini mediatiche, che valorizzano il culto della bellezza giovanile del corpo e da una pubblicità adescatrice per le cure di ringiovanimento e regimi annessi
2) apprensione per le cosiddette turbe neurovegetative, le vampate di calore e la depressione con tutto il suo significato di lutto, di perdita, eventualmente di solitudine se non di abbandono
3) apprensione per i trattamenti ormonali e i loro effetti collaterali, visto il rischio di aumento di tumore all’ovaio addirittura a 29 anni dopo l’interruzione dell’uso degli ormoni ( studio dell’American Cancer Society su ben 211.581 donne seguite dal 82 al 96) e di malattie cardiovascolari, ictus, malattie tromboemboliche e carcinoma mammario ( JAMA studio del National Institutes of Health interrotto prematuramente per rischi per la salute delle donne partecipanti)
La medicina omeopatica considera invece il climaterio un periodo fisiologico della donna, caratterizzata da modificazioni funzionali dell’organismo conseguenti al rimaneggiamento del sistema ormonale. Quindi, quando tutto ciò non presenta sintomi disagevoli per il soggetto, non è necessaria una medicalizzazione obbligatoria.
Una corretta igiene di vita, alimentare e comportamentale, è auspicabile per una buona salute sia in periodo fertile che menopausale.
I sintomi che la persona può sviluppare, come effetto di questo cambiamento, sono sempre in accordo con l’individualità del soggetto, in altre parole ogni donna vive a suo modo il climaterio anche se con una parte di sintomi comuni.
La terapia omeopatica è mirata a curare la persona nella sua globalità ed individualità. Non esiste, cioè, una cura per i disturbi della menopausa, ma una cura per le persone affette da tali disturbi, che può pertanto essere diversa da caso a caso, a seconda del quadro sintomatologico mentale, generale e locale presentato dalla donna.
A dispetto dell’apprensione manifestata all’inizio dei fenomeni climaterici, le cose trascorrono generalmente bene per le donne seguite in omeopatia.
Nella farmacopea omeopatica ritroviamo molti rimedi che curano i sintomi comuni del climaterio a seconda della tipologia del paziente:
per esempio, in caso di donna in menopausa con avversioni ai rapporti sessuali per dolore da secchezza vaginale, con ansia per le vampate di calore, con ansia per i rapporti sessuali, tendenza alla candidosi, crisi di pianto, irritabilità, immotivata indifferenza per le persone
care, perdita di capelli, freddolosità marcata, sensazione del bearing-down (sensazione come se l’utero scivolasse verso il basso),il tutto migliorato mangiando, dormendo, con l’esercizio fisico, con il caldo locale, con i temporali e peggiorati con il freddo, con il caldo umido e con i temporali, il rimedio SEPIA OFFICINALIS (ricavato dal nero della seppia) può dare grande risultato.
Come, invece, in caso di soggetto in menopausa con aumento di peso e attacchi di panico, ansia e paura che i vuoti di memoria e di attenzione siano notati, paura di impazzire, sudori al viso,desiderio di cibi dolci, predisposizione alla candidosi, algie dorsali, gonfiore articolare alle dita delle mani e vene varicose, peggiorate da correnti d’aria, con tempo ventoso, umido e freddo, con lo sforzo fisico e tra le 2 e le 3 del mattino, il rimedio CALCAREA CARBONICA (ricavato dal carbonato di calcio dell’ostrica) sarà più indicato.
Come per il rimedio LACHESIS MUTUS (ricavato dal veleno del serpente omonimo) che sarà indicato per le persone che in menopausa sviluppano tendenza alla diffidenza e alla logorrea, alla cefalea aggravata al risveglio sul lato sinistro e ad una eccessiva immotivata gelosia per i propri cari.