Domenica 9 aprile in occasiona della GIORNATA MONDIALE DELL’OMEOPATIA al Salone delle Arti del CECCHI POINT di Torino in Via Cecchi, 17 alle ore 21.00 andrà in scena la pièce teatrale già andata in scena nel 2014 sulla vita di Hahnemann e sulla storia dell’Omeopatia del regista Marco Allotto dal titolo COME GRANULI DI SOLE.
L’ingresso è a offerta libera per sostenere l’evento che nasce dall’impegno di attori non professionisti ( Matteo Allasia, Niccolò Cappello, Nadia Cretier, Simone Misiti, Anca Nita, Alberto Vendittelli, Chiara Zavattero) sotto la guida dell’attore e regista Marco Allotto . Dalle 18:30 sarà offerto un APERICENA VEG a cura di IL GUSTO DI CARMILLA con scambio di esperienze con medici omeopatici, impressioni e…creatività!
Per informazioni chiamare la Dott.ssa M. Nuovo al 3478196485 oppure inviare mail a marnuovo@libero.it
Le motivazioni che hanno spinto il regista a creare questo spettacolo sono descritte nella locandina:
” Sono ormai più di trent’anni che mi curo con l’omeopatia e dunque sono sano come un pesce, oppure, forse, non sono mai stato malato? In ogni caso l’incontro con l’omeopatia è stato una folgorazione, da quel giorno sono cambiato ed è cambiata la mia visione del mondo. Ho continuato in tutto questo tempo a fidarmi di quei granuli e ogni volta ho verificato l’efficacia del rimedio, constatando i cambiamenti sostanziali che avvenivano sulla mia persona e dentro di essa, quelle improvvise folate di energia che mi portavano più su, verso il sole… Come granuli di sole racconta di quella folgorazione, di quei cambiamenti, di quelle guarigioni spesso improvvise, di quell’energia vitale. Folgorato da una fede, ma non fede cieca, ad occhi aperti e giorno dopo giorno; è stato così che ho avuto prova della sua efficacia. Lo spettacolo inizia con un brano de “Il malato immaginario” di Molière he ci ricorda la summa medica del seicento: salassi, empiastri vescicanti, emetici per tutti, senza distinzione tra malato e malattia. Chi soffre, qualunque sia l’epoca in cui vive, sente la necessità di raccontare se stesso. Desidera il dialogo, desidera essere considerato, dal proprio medico, come singolarità. Oggi si chiama rapporto medico-paziente. Curare, ascoltando i silenzi di chi soffre, più che l’ovvietà del suono delle parole: ascoltare il non detto. Poi la rivoluzione francese segna l’ingresso nel mondo moderno, si modificano i rapporti tra le persone nel nome della libertà. È nella Lipsia dell’ottocento che Samuel Hahnemann conduce i primi esperimenti con i suoi allievi: prescrizione del rimedio in base alla Legge dei Simili, alla dose minima, non associato ad altre sostanze medicamentose. E ancora la finzione scenica fa effettuare ad Hahnemann una “visita impossibile” nella quale, dialogando con Einstein, egli individua la componente Sulphur del grande scienziato. Ci si sposta poi a Parigi, nella casa di Chopin, dove l’artista viene visitato e osservato dall’omeopata Jean Jaques Molin mentre, sulle note della Mazurka op. 33 n. 4, vengono enunciate le caratteristiche di Phosphorus- Chopin e la perfetta collimazione tra le note e il carattere del paziente: eccitazione, allegria, euforia o profonda depressione. Agitazione, iperattività od astenia. Emotività, estrema suscettibilità, irritabilità od indifferenza. Solo un musicista può capire il potere dell’impercettibile. L’omeopatia, l metodo diagnostico, sa aggiungere l’intuizione, che la rende medicina artistica. L’individuo è visto come un’opera d’arte, come singolarità della Creazione. Per finire, un emblematico “caso Phosphorus”. Phosphorus è simile al sole: produce e brucia calore. Egli viene preso dall’angoscia quando vede riflessa e proiettata nel tramonto la scomparsa del suo “sole interiore”. Fetonte-Phosphorus, figlio del Sole, ci condurrà alla corte di Febo, luogo cosmico e metafisico dove si farà donare dal padre il carro infuocato e i cavalli alati, per rincorrere quel Sole tramontato.”