Un interessante recente lavoro di un medico epidemiologo olandese
Negli ultimi 150 anni la medicina occidentale moderna ha ottenuto un enorme successo nella lotta alle malattie. Questo comprende la lotta agli organismi causa di malattia, la riduzione dei sintomi correlati alla malattia e la manipolazione e / o la sostituzione di parti del corpo danneggiate irreversibilmente o malfunzionali.
Tuttavia, negli ultimi decenni, c’è stato un crescente interesse per la” promozione della salute” sia nell’ambito sanitario che nella società in generale. Una sua definizione può essere: il processo che consente a individui, gruppi o società di aumentare il controllo e migliorare la loro salute fisica, mentale, sociale e spirituale.’.
All’interno della strategia di promozione della salute, si può distinguere tra promozione della salute preventiva che mira a rendere più sani o rimanere tali, al fine di prevenire le malattie e la promozione della salute attraverso approcci curativi.
I farmaci omeopatici e antroposofici possono essere considerati come medicinali adatti a questo approccio curativo. Mirano infatti a sostenere e incrementare le capacità di autoguarigione dell’organismo e a migliorare l’equilibrio globale della persona. Attività di promozione della salute associate a queste terapie, possono migliorare lo stato di salute delle persone sia a livello fisico che mentale. Questo potrebbe portare a un invecchiamento sano, con un minor numero di malattie croniche e una riduzione dei relativi costi sanitari.
Al fine di raccogliere prove per queste ipotesi, recentemente, Erik Baars medico epidemiologo che insegna Medicina Antroposofica all’Università di Scienze Applicate di Leiden e che ricopre l’incarico di senior researcher Healthcare al Louis Bolk Instituut a Driebergen in Olanda ha studiato un insieme di dati di una assicurazione sanitaria olandese, contenente le informazioni trimestrali sulle spese sanitarie (visite del medico di medicina generale (MMG), assistenza ospedaliera, assistenza farmaceutica, assistenza paramedica), date di nascita e morte, sesso e codice di avviamento postale di tutti i circa 150.000 assicurati, per gli anni 2006-2009.
I dati di 1834 medici convenzionali sono stati confrontati con i dati dei 79 medici con formazione in medicina complementare e alternativa (CAM) – Agopuntura (25), omeopatia (28) e medicina antroposofica (26). I risultati hanno evidenziato che i costi sanitari e la mortalità dei pazienti assistiti dai medici di medicina non convenzionale erano dallo 0 al 30 per cento più basso rispetto agli altri, a seconda delle fasce d’età e tipo di terapia.
I costi ridotti sono stati il risultato di un minor numero di ricoveri ospedalieri e un minor numero di farmaci prescritti. Poiché questi risultati sono stati ottenuti tenendo sotto controllo le variabili di errore, compreso il quartiere di appartenenza e altri aspetti specifici in modo molto dettagliato, è improbabile che il risparmio economico e il prolungamento della vita siano da imputarsi al diverso status socio-economico. Le possibili spiegazioni includono una selezione (ad esempio le persone che non prediligono gli interventi medici potrebbero essere più propensi a scegliere le medicine non convenzionali) e un miglior approccio terapeutico (ad esempio trattamenti non eccessivi, maggiore attenzione alla prevenzione e alla cura della salute) da parte dei medici esperti in medicina non convenzionale.
Sulla base dei risultati di questo studio il dott. Erik Baars afferma che ci sarebbe una tangibile prova economica che i pazienti che si curano con terapie omeopatiche, antroposofiche e con l’agopuntura tendano a vivere più a lungo e con un costo sanitario ridotto. Questo potrebbe essere il risultato di un invecchiamento sano, con minori malattie croniche grazie alla promozione della salute. Tuttavia ritiene necessari studi più controllati e maggiormente approfonditi per raccogliere migliori prove di qualità.